Salire a Gerusalemme


Padre Michel Remaud ci condivide le sue riflessioni sul cammino da Gerico a Gerusalemme nella luce del Vangelo di questi giorni.

ascent jerusalemMolto tempo fa, salendo dal deserto di Gerico a Gerusalemme con alcuni amici, abbiamo voluto cercare alcuni testi della Bibbia che si riferiscono alla salita a Gerusalemme per accompagnare il nostro cammino. Questa ricerca e’ stata l’occasione per scoprire qualcosa che non avevo mai notato prima (si impara a leggere la Scrittura con i piedi e con la testa). Nel Vecchio Testamento e’ abbastanza semplice trovare testi che esprimono la gioia di questo cammino verso Gerusalemme. Questi sono i Salmi dell’Ascesa.

Ma nel Vangelo la salita verso Gerusalemme e’ piuttosto drammatica: “Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesu’ camminava davanti a loro ed essi erano stupiti; coloro che venivano dietro erano pieni di timore. Prendendo di nuovo in disparte i Dodici, comincio’ a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sara’ consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risuscitera’” (Marco 10,32-34). Nel Vangelo la salita a Gerusalemme e’ una ascesa verso la passione.

Vi e’ tuttavia nel Nuovo Tetsamento una salita gioiosa a Gerusalemme, e’ l’episodio che riguarda i discepoli di Emmaus. Dopo aver lasciato Gerusalemme in preda alla disperazione a causa della morte di Gesu’, in fretta ritornano con gioia dopo che Gesu’ e’ apparso loro lungo il cammino. Con la sua passione, morte e risurrezione, Gesu’ ci apre la strada per Gerusalemme.

Salire a Gerusalemme e’ salire al Tempio, il luogo che Dio ha scelto come sua abitazione. Lo scopo della salita, secondo i testi che riguardano le feste di pellegrinaggio, e’ quello di incontrare Dio nella sua dimora, il luogo dove ci si reca per vederlo ed essere visti da lui. Il luogo dell’incontro, il maqom, non e’ altro che Dio stesso, un luogo al quale si puo’ accedere con fiducia, grazie a Gesu’ che apre la strada e permette di avvicnarci a lui in piena fiducia (Efesini 3,12).

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