Un Appello a Rinnovare il Dialogo e la Speranza


Padre Piotr Zelazko, Vicario del Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica, ha pubblicato la seguente dichiarazione in occasione del 60º anniversario della promulgazione da parte del Concilio Vaticano II della Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane, “Nostra Aetate”.


Un Appello a Rinnovare il Dialogo e la Speranza


Il 28 ottobre 1965, il Concilio Vaticano II promulgò Nostra Aetate, una dichiarazione decisiva che cambiò per sempre il rapporto della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane – in modo particolare con l’ebraismo e l’islam. Sessant’anni dopo, Il Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica in Israele si unisce alla Chiesa universale nel commemorare questo anniversario, rinnovando il nostro impegno al dialogo, alla riconciliazione e al rispetto reciproco. In un tempo di continue tensioni e di prospettive incerte, siamo chiamati a ricordare e a rinnovare lo spirito trasformante di questo documento.


Nostra Aetate afferma l’alleanza eterna tra Dio e il popolo ebraico, respinge esplicitamente l’antisemitismo e assolve gli ebrei da ogni responsabilità collettiva per la morte di Gesù. Ricorda che Gesù nacque, visse e morì come ebreo, e che il cristianesimo è profondamente radicato nell’ebraismo.


La Chiesa cattolica continua a sostenere questo insegnamento con chiarezza e convinzione. Papa Leone XIV, nel suo primo discorso ai leader ebrei, si è impegnato a «proseguire e rafforzare il dialogo e la cooperazione della Chiesa con il popolo ebraico nello spirito della Nostra Aetate», anche in mezzo a «conflitti e incomprensioni». Ha aggiunto: «Ora è il momento del dialogo e della costruzione di ponti… Anche in questi tempi difficili, è necessario continuare lo slancio del nostro prezioso dialogo».¹


Nello spirito di Nostra Aetate, riaffermiamo anche il nostro impegno al dialogo e al rispetto reciproco tra cristiani e musulmani. La Terra Santa è la casa di secoli di storia condivisa, patrimonio spirituale e convivenza tra le nostre comunità. Nonostante le sfide poste dal conflitto politico e dalle tensioni sociali, crediamo che l’incontro autentico – radicato nella fede, nella dignità e nella compassione – possa favorire la comprensione e la pace. Come ci ricorda Papa Francesco: «il dialogo tra cristianesimo e islam può essere un fattore decisivo per la pace nel mondo di oggi».²


Dobbiamo tuttavia riconoscere anche le tensioni emerse negli ultimi anni. L’attacco terroristico del 7 ottobre, la guerra a Gaza, la sofferenza dei civili e le narrazioni divergenti hanno messo a dura prova le relazioni ebraico-cristiane e cristiano-musulmane. Alcune dichiarazioni della Chiesa sono state erroneamente percepite come squilibrate, mentre essa ha difeso con coraggio la dignità umana e ha condannato la violenza. Questi momenti ci ricordano che il dialogo non è sempre facile – ma è sempre necessario.


Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha recentemente osservato che il dialogo interreligioso in Terra Santa è «in crisi». Gli incontri pubblici tra cristiani, ebrei e musulmani sono diventati rari, e ricostruire la fiducia richiederà «uno sforzo enorme».³


Come Chiesa locale della Terra Santa, riconosciamo la nostra responsabilità unica nel promuovere la comprensione in questa regione tanto sacra quanto ferita. Invitiamo tutte le comunità religiose a rinnovare lo spirito della Nostra Aetate – non solo nei documenti e nelle dichiarazioni, ma negli incontri dal basso, nelle preghiere condivise e negli atti di solidarietà.


Che questo anniversario non sia solo una celebrazione del passato, ma un rinnovato impegno per il futuro. Nelle parole di Papa Leone XIV: «Essere uomini e donne di dialogo significa rimanere profondamente radicati nel Vangelo e nei valori che ne derivano e, allo stesso tempo, coltivare apertura, ascolto e dialogo con coloro che provengono da altri contesti, mettendo sempre al centro la persona umana, la dignità umana e la nostra natura relazionale e comunitaria».⁴


Dobbiamo rinnovare con coraggio e umiltà lo spirito del dialogo nella Terra Santa di oggi. Invito tutte le persone di fede e di buona volontà a unirsi a noi – nella preghiera, nel dialogo e nell’azione – mentre rinnoviamo la promessa di Nostra Aetate.


P. Piotr Zelazko

Vicario Patriarcale del Vicariato di San Giacomo per i Cattolici di lingua ebraica in Israele



[1] Address to Representatives of Other Churches and Ecclesial Communities, and Other Religions (19 May 2025). 

[2] General Audience (6 February 2019).

[3] Jerusalem Cardinal: Interreligious Dialogue Currently in 'Crisis'. Justin McLellan, Catholic News Service (21 August 2024).

[4] Address to Members of the "Working Group on Intercultural and Interreligious Dialogue" (29 September 2025).

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