Benedetto: con Gesu’ nel deserto durante la Quaresima
In questo tempo importante dell’anno liturgico, secondo la spiritualita’ Cristiana, tutta la Chiesa vive giornate di ritiro caratterizzate dalla preghiera, dal digiuno e dalla carita’. Quanto segue e’ una lettura parallela del Salmo 130 e dei testi della vita di Gesu’ narrati nel Vangelo. Questa lettura e’ un tentativo di preghiera insieme al Salvatore che ci conduce nel deserto per quaranta giorni in preparazione alla gioia pasquale, la gioia della risurrezione.
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Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesu’ Nazareno, comincio’ a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesu’, abbi pieta’ di me!”. Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava piu’ forte: “Figlio di Davide, abbi pieta’ di me!” (Marco 10,46-48).
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potra’ sussistere?
Ma presso di te e’ il perdono: e avremo il tuo timore.
Gli dicono: “Maestro, questa donna e’ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mose’, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?” Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesu’, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzo’ il capo e disse loro: “Chi di voi e’ senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito cio’, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piu’ anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesu’ con la donna la’ in mezzo. Alzatosi allora Gesu’ le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesu’ le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare piu’” (Giovanni 8,4-11).
Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola. L’anima mia attende il Signore piu’ che le sentinelle l’aurora.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si reco’ al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesu’ per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perche’ i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Luca 2,25-32).
Israele attende il Signore, perche’ presso il Signore e’ la misericordia e grande presso di Lui e’ la redenzione.
Egli redimera’ Israele da tutte le sue colpe.
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perche’ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perche’ il mondo si salvi per mezzo di lui” (Giovanni 3,16-17).


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