Attacco terroristico a Gerusalemme


Dopo l'attentato terroristico di ieri a Gerusalemme, padre Piotr, Vicario di San Giacomo, ha parlato all'agenzia di stampa italiana S.I.R. (Servizio Informazione Religiosa).

In seguito all'attacco terroristico a Gerusalemme dell'8 settembre 2025, in cui sei persone furono uccise su un autobus, Padre Piotr Zelazko, Vicario Patriarcale per i cattolici di lingua ebraica in Israele, ha espresso profondo dolore e sgomento. Ha condannato fermamente la violenza e ha sottolineato l'importanza di non cedere alla paura o all'odio.


"Siamo tutti sotto shock", ha detto, "ma dobbiamo rimanere umani. Dobbiamo continuare a vivere, perseguire la pace e il dialogo e respingere la rabbia e l'odio". Ha anche chiesto il rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità, esortando le persone a rimanere unite nell'umanità nonostante il dolore.


L'articolo originale (in italiano) è stato pubblicato QUI: Attentato a Gerusalemme: p. Zelazko (vicario cattolici espressione ebraica), “sotto shock, ma dobbiamo restare umani” - AgenSIR


Ecco la traduzione in italiano:

"Ferma condanna" ma anche un forte invito a "restare umani": così padre Piotr Zelazko, vicario patriarcale del Vicariato di San Giacomo del Patriarcato latino di Gerusalemme (che comprende sette comunità cattoliche di lingua ebraica in Israele), ha commentato al SIR l'attacco di questa mattina a un autobus a Gerusalemme, compiuto da due terroristi palestinesi, in cui sono morte sei persone, oltre ai due aggressori.

"Siamo tutti sotto shock", ha detto il sacerdote di origine polacca. "Ancora una volta, ci sono vittime innocenti. Ora stiamo assistendo a un dispiegamento su larga scala di forze di sicurezza volto a ripristinare un senso di sicurezza tra la popolazione di Gerusalemme. Sono momenti di tensione, mentre tutti cercano di avere notizie dei propri cari e amici, sperando che siano al sicuro. Condanniamo fermamente questo atto brutale e chiediamo la fine delle ostilità e il rilascio degli ostaggi. Non dobbiamo soccombere alla paura o rimanere paralizzati; sarebbe una vittoria per il terrorismo. Dobbiamo invece continuare a vivere le nostre vite, perseguendo la pace e il dialogo e rifiutando la rabbia, l'odio e il risentimento. Dobbiamo rimanere umani."

Secondo i primi resoconti delle autorità di sicurezza israeliane, i due terroristi sono saliti sull'autobus e hanno aperto il fuoco sui civili, provocando sei morti – uno dei quali era un cittadino spagnolo – e una dozzina di feriti. Gli aggressori sono stati poi uccisi da un soldato che si trovava casualmente sul posto.

Hamas ha elogiato l'attacco su Telegram, definendolo "un'azione eroica, una risposta naturale ai crimini dell'occupazione". Israele ha risposto con forza: in un post su X, il Ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che l'attacco terroristico "atroce" di oggi avrebbe avuto "conseguenze gravi e di vasta portata". Dopo l'attacco, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il luogo, mentre il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha chiesto lo smantellamento dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP). L'ANP, in una dichiarazione ufficiale, ha ribadito "la sua ferma posizione nel respingere e condannare qualsiasi attacco contro i civili palestinesi e israeliani e ha denunciato ogni forma di violenza e terrorismo, indipendentemente dalla loro origine".

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