Piccola Sorella Ghila


La nostra Cara Sorella Ghila, piccola sorella di Gesù, è morta il lunedì, 20 agosto 2018, all'età di 92 anni. Possa riposare in pace.

Ghila Levy è nata nel 1925 da una famiglia ebraica francese totalmente assimilata, con un fratello gemello e due sorelle. Il padre, proveniente dalla Turchia, non negava la sua origine ebraica, ma rifiutava ogni forma religiosa, pur essendo estremamente aperto verso ogni uomo di razza, colore, e diversa religione. La mamma era invece di provenienza alsaziana. L’ammirazione e l'amore di Ghila verso il padre non aveva limiti. Durante gli anni della guerra (1940-1945) e della persecuzione, la sua famiglia si era trasferita in un villaggio della zona “Drome”, in un villaggio che accoglieva diversi rifugiati ebrei, alsaziani e membri della Resistenza. Di lì il padre, per continuare la sua professione di medico, fece ritorno a Parigi, dove fu arrestato dalla polizia francese, quindi deportato a Auschwitz, da cui non fece più ritorno. Questo tragico episodio marcherà la famiglia per sempre. Nel villaggio del suo rifugio Ghila ricevette la prima Bibbia, e in essa scoprì l’esistenza di un “Qualcuno” che non solo aveva creato il mondo tanto bello, ma che continuava a condurlo. Oltre a questo, Ghila realizzò che il Nuovo Testamento era il compimento dell’intera Bibbia: Gesù, venuto a compiere la volontà del Padre. Questo incontro fu per Ghila tanto luminoso che non provò neppure ad approfondire la propria conoscenza dell’ebraismo. Fu battezzata a Parigi nel 1950, all’età di 24 anni. Con altre amiche ebree, tra cui la futura Piccola Sorella Myriam, abitò presso le Domenicane di Tourelles per approfondire la formazione cristiana e lì incontrò la fondatrice delle Piccole Sorelle di Gesù. Dunque pensò alla possibilità di entrare in Fraternità. Visitò per alcuni anni Israele lavorando in un kibbutz della Galilea e si lasciò guidare da p.Bruno Hussar (padre domenicano, anche lui di origine ebraica). Fu allora che decise di seguire Gesù, lasciandosi condurre da Lui senza condizioni. Si lasciò alle spalle veramente tutto e tutti, proprio nel momentio più duro del dopoguerra.

I suoi anni di formazione alla fraternità si svolsero in Francia e in Spagna (a Malaga, che ha sempre ricordato e portato nel cuore). Quindi negli anni ‘60 raggiunse le due fraternità in Israele: Gerusalemme e Nazareth; a Tel Aviv, negli anni ‘70, iniziò la fraternità in un ambiente operaio presso un quartiere popolare del sud della città dove tutte noi abbiamo passato periodi più o meno lunghi: una vita semplice di condivisione con diverse relazioni umane molto intense .

Noi dobbiamo molto a Ghila che ha saputo intessere legami di amicizia con i più poveri, con coloro che sono meno brillanti, che hanno fatto l’esperienza della durezza della vita. Desiderava essere povera come Gesù e per gli altri esigeva il rispetto e la giustizia. Era contenta di vivere nel suo periodo di Haifa le relazioni sia col mondo ebraico sia con quello arabo cristiano. Successivamente le fu chiesto di vivere un tempo a Beersheva e quindi a Gerusalemme alla fraternità, per poi passare a condividere un’altra tappa della sua vita in una casa di riposo ebraica, in cui in molti entrano senza avere altra scelta. La sua presenza allegra e vivace ha contribuito anche lì alla vitalità e all’amicizia, nonché a legami sempre nuovi.

Lascio a lei la parola: “Per me, come per i residenti, la vecchiaia si fa certamente sempre più presente. Le forze diminuiscono, tutto si fa più difficile, si è più lenti in tutti i campi: è il tempo di “lasciare” anche quello che credevamo aquisito. Se io soffro della violenza intorno a noi tra palestinesi e israeliani, ho preso coscienza di quella che c’è dentro me e che pensavo di aver abbandonato. Nel momento che ci avviciniamo di più al Signore sembra quasi che Lui si allontani sempre più. Forse questa è la vera fede, non vedere, non comprendere, non essere sicuri di niente.

L'inno nazionale di Israele è “Hatikva”, la speranza. Spero di incontrare Colui per cui ho lasciato tutto. La mia preghiera quotidiana è: “Gesù, vieni a glorificare il Padre in me, e salva tutti gli uomini”.

La vita discreta e nascosta di Ghila ha contribuito a farla diventare una di questo mondo che non fa rumore, povera tra i poveri. Come il chicco di grano che, caduto in terra, muore, cosi è l'immagine del granello di senape: questo è il grande mistero del Regno, esso è una potenza divina dagli esiti inaspettati, messa in atto da un piccolissimo gesto, sovente nascosto e ignorato dai più: il dono della propria vita.

Gila

 

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