Il Papa alla Messa per i Giovani: Il Signore bussa dolcemente alla finestra della vostra anima
Gesù è la nostra speranza, avventurati con Lui per tutta la vita e lasciati illuminare da Lui...
Lo ha espresso Papa Leone XIV durante la messa per il Giubileo dei giovani tenutasi domenica mattina a Tor Vergata, a Roma.
Il Santo Padre ha introdotto questo concetto nella sua omelia dicendo che se anche la liturgia odierna non menziona direttamente l’episodio, essa ci invita a riflettere sull’incontro con il Risorto “che trasforma la nostra vita e illumina i nostri affetti, desideri e pensieri”.
Il Signore bussa alla finestra della nostra anima
Ha osservato che la prima lettura, tratta dal Libro dell'Ecclesiaste, ci invita, come i due discepoli, a fare i conti con l'esperienza dei nostri limiti e con la natura transitoria di tutte le cose che passano.
"Non siamo fatti per una vita in cui tutto è scontato e statico, ma per un'esistenza che si rinnova costantemente attraverso il dono di sé nell'amore". "Per questo", ha detto, "aspiriamo continuamente a qualcosa di 'di più' che nessuna realtà creata può darci; sentiamo una sete profonda e ardente che nessuna bevanda in questo mondo può saziare".
"Sapendo questo", ha detto, "non inganniamo i nostri cuori cercando di soddisfarli con imitazioni a buon mercato!" Piuttosto, ha suggerito, "ascoltiamoli!"
«Trasformiamo questa sete», ha suggerito il Santo Padre, «in uno sgabello, come i bambini che si mettono in punta di piedi, per affacciarci alla finestra dell'incontro con Dio. Ci troveremo allora davanti a Lui, che ci attende bussando delicatamente alla finestra della nostra anima».
La saggezza di Agostino
“È davvero bello, soprattutto in giovane età”, ha detto il Santo Padre, “spalancare il cuore, lasciarlo entrare e intraprendere con Lui questa avventura verso l'eternità”.
Sant'Agostino, riflettendo sulla sua intensa ricerca di Dio, ha ricordato il Papa, si chiedeva: «Qual è dunque l'oggetto della nostra speranza […]?»
Domandandosi se la nostra fonte di speranza sia la terra o qualcosa di bello che ne deriva, sosteneva che queste cose non lo erano, ma piuttosto «Colui che le ha create», «Egli è la tua speranza».
Sant'Agostino, ha ricordato Papa Leone ai giovani, pensando al proprio cammino, pregava e diceva: «Tu [Signore] eri dentro di me, ma io ero fuori, ed è lì che ti ho cercato […] Tu hai chiamato, hai gridato e hai squarciato la mia sordità».
Come la ricerca di senso di Agostino, il Papa ha riconosciuto che i giovani a volte si pongono domande simili.
Le cose di lassù
Il Papa ha riconosciuto: "C'è una domanda bruciante nei nostri cuori, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: qual è la vera felicità? Qual è il vero senso della vita? Cosa può liberarci dall'essere intrappolati nell'insensatezza, nella noia e nella mediocrità?".
Nei giorni scorsi, Papa Leone ha ricordato che i giovani hanno vissuto tante belle esperienze, aggiungendo che attraverso tutto questo, "si può cogliere un punto importante", ovvero che la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo o, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo.
Piuttosto, ha ricordato, la pienezza ha a che fare con ciò che accogliamo e condividiamo con gioia. "Comprare, accumulare e consumare non basta. Dobbiamo alzare lo sguardo, guardare in alto, verso le 'cose di lassù...'"
Gesù è la nostra speranza
"Cari giovani, Gesù è la nostra speranza", ha insistito Papa Leone XIII.
"È Lui", come disse San Giovanni Paolo II rivolgendosi ai giovani nello stesso luogo durante il Giubileo del 2000, ha ricordato Papa Leone XIII, "che suscita in voi il desiderio di fare qualcosa di grande con la vostra vita [...] di impegnarvi... per migliorare voi stessi e la società, rendendo il mondo più umano e più fraterno".
Pertanto, il Santo Padre ha esortato: "Rimaniamo uniti a Lui, rimaniamo nella sua amicizia, sempre, coltivandola attraverso la preghiera, l'adorazione, la Comunione eucaristica, la Confessione frequente e la carità generosa, seguendo gli esempi del Beato Piergiorgio Frassati e del Beato Carlo Acutis che saranno presto dichiarati santi".
Pertanto, ha invitato: "Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno. Vedrete allora la luce del Vangelo crescere ogni giorno, in voi e intorno a voi".
Infine, dopo aver affidato i giovani alla Beata Vergine, Papa Leone XIV ha concluso, pregando affinché, al loro ritorno a casa, "continuino a camminare con gioia sulle orme del Salvatore e a diffondere il loro entusiasmo e la testimonianza della loro fede a tutti coloro che incontrano!".
Guarda: Highlights - Jubilee of Young People – Holy Mass and Angelus, 3 August 2025, Pope Leo XIV