Celebrazione pasquale nelle prigioni


Padre Piotr, membro del team che visita le prigioni, descrive la celebrazione pasquale nelle carceri di Beer Sheva.

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Mercoledì 19 Aprile e giovedì 20 Aprile 2017, i prigionieri cristiani dei penitenziari di Beer Sheva, Dekel, Eshel e Elah, hanno partecipato alla liturgia di Pasqua. Il gruppo che visita le carceri di Beer Sheva è costituito da due sacerdoti (Padre Medhin e Padre Piotr) e da due suore (Suor Rosa e Suor Teresa). Ogni mese pregano con i detenuti, ma due volte all'anno (a Natale e a Pasqua) celebrano la messa. Per ragioni di sicurezza, è il rabbino delle prigioni che procura il vino e le ostie per la celebrazione. L'Eucaristia è stata celebrata in ebraico con letture in inglese, spagnolo e tigrigno, ma tra i prigionieri c'erano anche uomini provenienti da Israele, Russia, Ucraina, Argentina, Nigeria, Filippine, India, Romania, Eritrea e Etiopia.

Nella sua omelia, Padre Piotr ha sottolineato il messaggio di speranza della risurrezione di Cristo. "Gesù uscendo dalla tomba ci ha dimostrato che l'amore di Dio è più forte della morte, e che lui è in grado di portarci fuori dalle nostre tombe. A volte in certe situazioni, ad esempio nel carcere, la vita sembra essere piena di oscurità. Il Cristo Risorto può superare queste oscurità e portare tutti alla luce della gioia pasquale".

I membri del team hanno assicurato ai loro fratelli la loro costante preghiera. Un ringraziamento a tutti coloro che organizzano le visite: a Padre David (responsabile del ministero delle carceri), a Kirill (coordinatore) e ai rabbini penitenziari di Dekel, Eshel e Elah che sono sempre molto disponibili e ci accolgono con amore fraterno.

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