Festa di Madre Teresa di Calcutta – 5 Settembre


Lucia, della comunita’ di Gerusalemme, descrive Madre Teresa come un’icona luminosa dell’amore di Dio per i piu’ poveri dei poveri. La sua festa si celebra il 5 Settembre.

Tutti conoscono Madre Teresa. Ovunque si vada, in qualsiasi paese, c’e’ sempre qualcuno che indica la foto della sorridente vecchietta in un sari bianco bordato di blu, che dice: Questa e’ la santa dei giorni nostri. Ha dedicato tutta la sua vita al servizio dei poveri e miserabili. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace e tanti altri premi. Ha fondato una congregazione religiosa, le Missionarie della Carita’ (spesso chiamate le Suore di Madre Teresa) e oggi le 4.000 suore lavorano in piu’ di 600 centri in 123 paesi del mondo.

mother_theresa

Tuttavia, la santita’ non si misura con le statistiche. Ci sono santi che lottano per tutta la loro vita al fine di essere vittoriosi sul peccato e di ritornare sulla retta via, e questa e’ la grandezza della loro vita e delle loro virtu’ eroiche. Ci sono altri santi che non si sono mai allontanati, nemmeno di un centimetro, dalla retta via per tutta la loro vita, senza mai perdere un minuto, rendendo la loro vita incredibilmente feconda e ricca di opere buone. Madre Teresa rientra in quest’ultima categoria.

Nacque il 26 agosto 1910 nella citta’ balcanica di Skopje (oggi in Macedonia) da una famiglia cattolica albanese, che ha dovuto lasciare la sua regione d’origine a motivo di una vendetta. Figlia piu’ piccola di Nikola e Drane Bojaxhiu, fu battezzata il giorno dopo la sua nascita, ricevendo il nome di Agnes Gonxha. All’eta’ di cinque anni e mezzo ha ricevuto la sua Prima Comunione e dopo neanche un anno il sacramento della Cresima. Cosi’ scrisse piu’ tardi nel suo diario: “All’eta’ di cinque anni e mezzo, quando ho ricevuto il Signore per la prima volta, il Cuore di Cristo e’ diventato il mio primo amore ...”

La sua famiglia era conosciuta per la fede granitica, la pieta’ e le opere di carita’. Ogni settimana, la madre si recava in citta’ con i suoi figli per visitare gli ammalati, portare loro del cibo e distribuire vestiti ai mendicanti. Anche dopo la morte improvvisa del padre (Gonxha aveva otto anni e mezzo a quel tempo), un fatto che ha portato la famiglia ad affrontare gravi difficolta’ finanziarie, le opere di carita’ non diminuirono. Piu’ tardi cosi’ ricordava Madre Teresa: “La mamma ci ha insegnato a pregare e ad aiutare le persone in difficolta’ ... Molti poveri di Skopje e dei dintorni conoscevano la nostra casa dalla quale nessuno se ne andava a mani vuote. Ogni giorno c’era qualcuno che condivideva i nostri pasti – erano i poveri, chi non aveva niente”.

All’eta’ di 12 anni, Gonxha senti’ per la prima volta la chiamata di appartenere completamente a Dio. Tuttavia, lei non voleva essere suora. Era la miglior studente della sua classe, impegnata in parrocchia, cantava nel coro, suonava la chitarra ... Era amata grazie al suo temperamento, affabile e attenta agli altri, generosa condividendo la sua gioia con gli altri, sempre pronta ad aiutare ovunque fosse necessario. Pensava di dedicarsi alla musica e letteratura – le sue poesie erano gia’ state pubblicate nel giornale locale. Tuttavia, all’eta’ di 18 anni, la chiamata alla vita religiosa divento’ sempre piu’ forte e lei rispose: “Voglio appartenere totalmente a Gesu’ e a nessun altro. Sono disposta a donare tutto per lui, anche la mia vita. Ardo dal desiderio di amarlo come nessuno l’ha mai amato”.
Desiderando di andare in India, a 18 anni Gonxha entro’ nella congregazione missionaria irlandese delle Suore di Loreto. Dopo un anno di formazione a Dublino, fu mandata come insegnante in una scuola femminile gestita dalle Suore di Calcutta. A quel tempo aveva gia’ ricevuto il nome religioso di Suor Maria Teresa, da Teresa di Lisieux che era stata canonizzata tre anni prima. Suor Teresa lavoro’ in questa scuola per quasi vent’anni e fu molto amata dalle sue consorelle e ancor piu’ dalle studenti. Fece la sua professione perpetua in India il 24 maggio 1937. Nel 1944 divenne la preside della scuola. Amava il convento, la scuola ed era molto felice. Eppure Gesu’ aveva un piano diverso per lei.

Il 10 settembre 1946, il Signore le si rivelo’. Era in treno e le chiese di cambiare il suo stile di vita ormai gia’ ben consolidato. Molti anni dopo cosi’ scrisse Madre Teresa: “Ho sentito che il Signore attendeva che io rinunciassi volontariamente alla mia vita tranquilla nella mia congregazione per uscire nelle strade e servire i poveri. Era una chiara indicazione: Dovevo lasciare alle spalle le mura del convento per vivere tra i poveri. Ma non solo i poveri. Lui mi chiamava a servire i piu’ disperati e miserabili di Calcutta – coloro che non hanno niente e nessuno, coloro che nessuno voleva avvicinare perche’ infettati, sporchi, pieni di parassiti, quelli che non potevano nemmeno uscire a chiedere l’elemosina perche’ erano nudi e non avevano nemmeno indumenti sufficienti per coprirsi, coloro che non erano piu’ in grado di mangiare perche’ non avevano piu’ la forza, coloro che cadevano esausti per le strade sapendo che ormai la fine era vicina, coloro che ormai non piangevano piu’ perche’ avevano esaurito tutte le loro lacrime. Queste erano le persone che Gesu’ mi mostro’ durante il mio viaggio e mi chiedeva di amarli. Dio aveva bisogno della mia poverta’, della mia debolezza, della mia vita per rivelare il suo amore per i piu’ poveri ...”

Le ci sono voluti quasi due anni prima di ottenere il permesso da Roma di lasciare il convento. Il 17 agosto 1948, Suor Teresa, per la prima volta, indosso’ il suo sari bianco bordato di blu e lascio’ definitivamente la serenita’ e tranquillita’ del suo tanto amato convento di Loreto. Nello stesso anno ricevette la cittadinanza indiana. Dopo aver ultimato un breve corso di infermiera, la viglia di Natale, inizio’ il suo ministero nei bassifondi di Calcutta. Pochi mesi dopo, alcune ragazze si erano gia’ unite a lei – molte delle quali sue ex allieve. Vivevano in condizioni molto simili a quelle delle persone che servivano. Non possedevano niente se non l’amore di Cristo. Nel 1950, la nuova Congregazione delle Missionarie della Carita’ fu ufficialmente stabilita nell’Arcidiocesi di Calcutta. 10 anni dopo le sue attivita’ si diffusero in tutta l’India. 15 anni piu’ tardi, aprirono conventi nei paesi di tutto il mondo. Sembra che le malattie e gli infarti non fecero altro che aumentare l’energia di Madre Teresa. Anche il numero delle vocazioni aumento’ notevolmente. Miracolosamente, tutte le porte si aprivano per lei, anche nei paesi piu’ anticlericali e perfino atei. Le statistiche sono travolgenti ma non danno l’idea della grandezza del suo ministero. Come si puo’ misurare il gesto di ridare dignita’ umana ad un mendicante ormai morto? O quando a un bambino abbandonato viene dato l’amore di una nuova famiglia? O quando una persona anziana, malata fisicamente e mentalmente, una persona che piu’ nessuno vuole, viene circondata di rispetto e sollecitudine? O quando i giovani e quelli meno giovani trovano il senso e la gioia della vita nella preghiera e nel servizio al prossimo? Quando il Regno dei Cieli diventa visibile sulla Terra?

La sua forza motrice era l’amore. A 18 anni, la futura Madre Teresa aveva dichiarato che ardeva dal desiderio di amare Gesu’ “come nessuno prima l’aveva mai amato”. Questo era diventato evidente nel suo ben noto amore per i poveri. Le fu concesso anche di unirsi al suo amato, dove non c’era molta folla, sulla croce, nel momento piu’ disperato della Passione dove, avvolto nelle tenebre, Gesu’ grida: “Mio Dio, mio Dio, perche’ mi hai abbandonato?”. Per tutti i suoi 50 anni di servizio ai poveri, Madre Teresa ha vissuto, ad eccezione di una breve interruzione, avvolta nella tenebra spirituale, prendendo parte cosi’ alle tenebre di Gesu’ nel momento della sua agonia, alle tenebre di coloro che il mondo respinge, che non sanno nemmeno che qualcuno ha accettato di patire e morire per loro amore. Ha portato all’umanita’ l’esperienza della presenza di Dio, un’esperienza di cui lei stessa non ha goduto. Ha illuminato il mondo di una luce divina che lei stessa non riusciva a vedere. Lungo questi 50 anni, anche quando pensava di non avere piu’ fede, la forza della preghiera continua e la fiamma dell’amore non sono mai venuti meno. La fedelta’ al suo Signore e l’amore per i poveri crescevano sempre di piu’. Queste prove avrebbero sicuramente spaventato e demoralizzato molti altri, ma non lei. Le prove di Madre Teresa erano celate dietro il suo radiante sorriso. Le sue suore e tutti coloro che hanno cercato in lei consolazione spirituale, sono venuti a conoscienza del mistero del suo amore solo dopo la sua morte.

Madre Teresa si uni’ definitivamente al suo Sposo divino il 5 settembre 1997 all’eta’ di 87 anni. Il 19 ottobre 2003, Papa Giovanni Paolo II la dichiaro’ beata. E la sua missione continua. La dichiaro' santa Papa Francesco in 2016.

“Se mai diventero’ una santa, saro’ certamente una santa delle tenebre. Saro’ sempre assente dal cielo – per accendere la luce di coloro che sono nelle tenebre sulla terra”.

Per aiutarci Contattaci Vatican News in ebraico La Messa in ebraico Per la protezione dei bambini


© 2020 Saint James Vicariate for Hebrew Speaking Catholics in Israel