Le Qehillot celebrano insieme la Pasqua
Il giorno è iniziato con una ripetizione dei canti per la Messa, insieme con un gruppo di musicisti della giovane generazione delle nostre comunità: Benedetto e Sinead delle comunità di Giaffa e Gerusalemme Myriam da Haifa, come anche Paula ed il suo flauto, Lioba e la sua chitarra ed ancora un gruppo di voci angeliche.
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- Tutto inizia in un luogo di morte – la tomba. Lì giunge Maria Maddalena con l’intenzione di onorare il corpo di Gesù, che lì era stato deposto dopo la sua crocifissione. Anche il profeta Ezechiele arriva in una valle di ossa aride.
- La grande sorpresa è che il luogo di morte è vuoto ed abbandonato, perché Dio non lascia l’ultima parola alla morte. Egli ci sorprende sempre con la sua fedeltà, anche quando noi siamo infedeli e scegliamo la morte.
- Per poter risolvere la sorpresa, dobbiamo aprire le orecchie per poter ascoltare. Gesù chiama Maria per nome e solo allora si aprono i suoi occhi a scoprire il Cristo vivo e risorto. Lui ci chiama – ciascuno con il proprio nome - affinché lo possiamo scoprire.
- Nell’ascolto della Sua parola, il nostro corpo si prepara a prendere il posto che Gesù lascia vuoto, quando ascende al Cielo. Troppo grande è questo compito per noi. ma Lui ci donerà il suo Spirito, che ci riempirà e ci aiuterà a compiere questa nostra vocazione.
Durante la Messa è stato celebrato il battesimo di un nuovo membro della comunità. I canti e l’entusiasmo hanno trasformato la preghiera in una espressione di grande gioia per questo giorno.
Dopo la Messa, i fedeli si sono organizzati in gruppi per mangiare insieme, incontrare persone delle altre comunità e stringere nuove amicizie.
Dopo il pranzo, l’assemblea si è divisa in due gruppo: bambini ed adulti (i due gruppi non erano definiti in base all’età reale, ma in base all’auto-definizione: c’erano “bambini” di 50 anni ed almeno un “adulto” di 6). I bambini hanno cercato un tesoro nel giardino e gli adulti si sono cimentati in una serie di domande di tema biblico…
Al termine del giorno, ci siamo riuniti di nuovo nella chiesa per rendere grazie a Dio per tutte le sue benedizioni. Grazie che abbiamo una comunità che sa gioire nei momenti di gioia e pregare nei momenti di preghiera.