Corte Suprema: I soldati non devono partecipare a riunioni di conversione


Domenica 4 giugno 2017, il giornale israeliano YNET ha pubblicato la notizia che la Corte Suprema di Giustizia ha preso una temporanea decisione riguardo ai soldati non ebrei i quali non sono obbligati a partecipare a riunioni che propongono la conversione al giudaismo.

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Domenica, il giudice della Corte Suprema, Yoram Danziger, ha preso la temporanea decisione che l'esercito non deve obbligare il sergente Stansilaw Yorovski, un ufficiale non ebreo che serve nell'esercito, a partecipare ad una riunione esplicativa che incoraggia la conversione all'ebraismo organizzata dall'organizzazione "Netiv". La storia è stata pubblicata per la prima volta su YNET e dopo la pubblicazione altri soldati non ebrei si sono rivolti all'Associazione per i Diritti Civili, partner del caso presentato alla Corte Suprema, e dichiarato che anche loro sono stati obbligati a partecipare a queste riunioni anche se non avevano alcun desiderio di farlo.

La scorsa settimana abbiamo pubblicato un documento militare secondo il quale i soldati non ebrei sono stati obbligati da un comando militare a partecipare alle riunioni esplicative che propongono la conversione. Nell’appello presentato dal sergente Yorovsky alla Corte Suprema contro l'esercito, il sergente ha sostenuto di non essere interessato a partecipare alla riunione. Il giudice Danziger ha deciso, in un provvedimento provvisorio dato a favore del querelante, che l'esercito ha due settimane di tempo per rispondere. Successivamente, la Corte Suprema si riunirà per discutere in profondità l’appello e una decisione finale sarà pronunciata in merito a tale questione.

Il sergente Yorovsky ha emigrato in Israele dall'Uzbekistan nel 2000 con la madre non ebrea. Secondo la sua dichiarazione, diverse volte ha dichiarato di non voler convertirsi. "La politica dell'esercito è identificare e etichettare soldati che non sono ebrei o non sono registrati come ebrei", si legge nella dichiarazione. "L'esercito si rivolge ripetutamente ai soldati, durante il loro servizio militare, proponendo loro di convertirsi e obbligandoli a partecipare alle riunioni esplicative e questa è un'infrazione ai diritti fondamentali del querelante, alla sua libertà di religione, di coscienza, di privacy e rispetto".

Secondo l’appello, Yorovsky è stato ordinato di partecipare alla riunione sulla conversione che avrà luogo giovedì prossimo, nonostante il fatto che egli abbia dichiarato di non essere interessato. L'ufficiale chiese di sapere perché l'esercito stava facendo uso di dettagli del Ministero dell'Interno che non avevano nulla a che fare con il suo servizio militare e con il suo comportamento, dettagli sulla sua religione o sul suo stato spirituale, e perché l'esercito stava violando la sua privacy. Nell’appello appare che, durante il corso degli ufficiali in cui Yorovsky partecipò nell'agosto 2016, gli fu detto che doveva frequentare il corso di conversione e questo era un comando militare. "Il querelante aveva già dichiarato al momento della sua consultazione che non era interessato a convertirsi".

Secondo l'ufficiale, sin dall’inizio del suo servizio militare, è stato molestato per il fatto di non essere ebreo, molestie sotto forma di ripetute proposte alla conversione all'ebraismo. Nell’appello, egli ha sottolineato che ogni due settimane i suoi responsabili gli dicevano che doveva convertirsi "perché questo avrebbe migliorato la sua vita in Israele". L'Associazione per i Diritti Civili ha sostenuto che coloro che non collaborano e non vogliono partecipare alle riunioni, ogni anno se ne tengono otto, sono considerati come sostenitori del loro rifiuto". Un altro soldato non ebreo si è presentato quest'anno dicendo che si è sentito etichettato dai suoi comandanti e discriminato nei confronti di altri soldati ebrei dopo che è stato ordinato di partecipare alle riunioni sulla conversione", ha commentato l'Associazione nell’appello che è stato presentato. Secondo l'Associazione, il legale militare, Sharon Afek, sta studiando la loro richiesta di annullare l'obbligo di partecipare alle riunioni.

Il portavoce dell'esercito ha così risposto: "L'esercito consente ai soldati di partecipare ai corsi" Netiv ", che includono la possibilità di conversione. Nel corso dell’anno si tengono riunioni per i soldati durante le quali si danno informazioni e dettagli sul corso. In questi incontri si afferma esplicitamente che i soldati non sono obbligati a partecipare al corso. Oggi un appello è stato presentato alla Corte Suprema affinché venga annullato l'obbligo ai soldati di partecipare alle riunioni esplicative. La risposta dello Stato a questo appello sarà presentata al giudice a suo tempo".

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