Chiusura dei “bambini deposito” a Tel Aviv?


Piu’ di 240 bambini, figli di migranti e richiedenti asilo, saranno in grado di andare all’asilo nido del comune che aprira’ all’inizio di Gennaio.

babysitters

"Potremo andare a lavorare con la certezza che i nostri figli sono in buone mani", ha detto Claudine dell'Eritrea. L’edificio e’ costato 14 milioni di shekel.

All'inizio di gennaio, un asilo nido del comune aprirà le sue porte ai figli dei migranti e dei richiedenti asilo, con l'obiettivo di porre fine definitivamente ai “bambini deposito” nei quali sette bambini sono morti negli ultimi mesi. Mercoledì mattina, i bambini, i loro genitori e gli accompagnatori, nonché il team di gestione dell’asilo nido si sono incontrati per la prima volta per una riunione preparatoria.

L’asilo nido si apre in conformità a una decisione del governo, proposta dal Comune di Tel Aviv, di dare una risposta umanitaria alle centinaia di bambini che trascorrono la giornata nei “bambini deposito” - strutture che sono sovraffollate e senza gli adeguati requisiti.
Il progetto e’ costato 14 milioni di shekel. Il comune sta anche cercando altri edifici in cui stabilirvi altri asili nido. L’asilo nido che aprirà all'inizio del mese di gennaio si trova in HaGera Street, vicino a Newe Shaanan Street e alla nuova stazione centrale degli autobus. Lo scopo è quello di ospitare più di 240 bambini, di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Dopo quella età i bambini vengono integrati nel normale sistema di scuola materna comunale.

L’asilo nido sarà gestito dall'organizzazione sociale "UNITAF", che gestisce i dopo scuola per quelli che non hanno una situazione giuridica. Nell’asilo ci saranno otto aule. Poiche’ i genitori dei bambini lavorano tutto il giorno, l’asilo nido sarà aperto dalle 7 fino alle 18.00 e il venerdì e alla vigilia delle feste dalle 7 alle 15.00.

Maharat Baruch-Ron, responsabile dell’assistenza sociale nel comune di Tel Aviv, ha detto in un'intervista a YNET [giornale israeliano] che tutti i vari reparti del comune hanno lavorato insieme al fine di assicurare l’apertura di questo asilo nido. "Oggi abbiamo una situazione simile al selvaggio West, dove ognuno cerca di sopravvivere nella sua struttura facendo quello che può. Io spero che si possa davvero aiutare tutti coloro che hanno bisogno ... La decisione di aprire questi centri di assistenza è stata presa dal governo un anno fa, in risposta alla Commissione dell’Assistenza Sociale del comune, dopo la morte di sette bambini nel giro di breve tempo. C’era la necessità di trovare una soluzione. Quando questi bambini saranno accuditi nel nido comunale, anche le condizioni di questi “bambini deposito” miglioreranno fino a quando non ce ne sarà più bisogno".

Il comune ha spiegato che trovare gli spazi necessari è stata una sfida a causa delle dovute precauzioni da parte dei vigili del fuoco e della polizia, ma anche a causa dell'opposizione dei residenti, ma finalmente si e’ riusciti nell’intento.

Claudine, che è arrivata in Israele dall’Eritrea quattro anni fa, spera di mettere il figlio Sean, di un anno e mezzo, all’asilo nido municipale.
Per leggere l’articolo sul sito YNET, leggi qui

N.B. L'articolo utilizza la parola "scuola materna", ma ciò che viene aperto è un asilo nido per i bambini di età inferiore ai 3 anni, per questo sarebbe più opportuno usare il termine "asilo nido". Inoltre, l'articolo afferma che cinque bambini sono morti negli ultimi mesi, ma in realta’ i bambini morti sono sette.

E' importante sottolineare che la Chiesa gestisce nove asili nido con la collaborazione di UNITAF, i quali accolgono 59 bambini. Insieme ad altri casi nella zona, la Chiesa ha chiesto che le autorità aprissero asili nido sotto la supervisione del comune e ora la Chiesa e’ ben contenta di questo nuovo asilo nido municipale. Questo è il primo passo per trovare una soluzione per le migliaia di bambini, figli di immigrati, che vivono a sud di Tel Aviv.

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